domenica 11 marzo 2012

Le 10 regole naziste per suonare il jazz

Giusto per ricordare come possono essere repressivi i tempi di dittatura, ecco qui le 10 regole per suonare il jazz imposte sotto il regime nazista, come ricordate da Josef Skvorecky, musicista recentemente scomparso che ha vissuto (e suonato) in quei tempi.

Sembra fantascienza.

1 I pezzi in ritmo di foxtrot (il cosiddetto swing) non devono superare il 20% del repertorio delle orchestre da accompagnamento e da ballo;
2 In questo cosiddetto repertorio jazz, deve essere data priorità a pezzi in tonalità maggiore e i cui testi esprimano gioia di vivere piuttosto che testi tristemente ebrei;
3 Per quanto riguarda il tempo, si dia preferenza a composizioni vivaci piuttosto che a quelle lente cosiddette blues; comunque, il ritmo non deve eccedere un certo grado di allegro, commisurato con il senso di disciplina e di moderazione Ariano. In nessun caso saranno tollerati eccessi nel tempo (cosiddetto jazz caldo) o in performance solistiche (cosiddetti assoli);
4 Le composizioni cosiddette jazz possono contenere al massimo il 10% di ritmo sincopato; il resto deve consistere di movimenti legati naturali e privi di caratteristiche di isterica ritmica inversa, caratteristica delle razze barbariche e portatrice di oscuri istinti alieni al popolo Germanico (i cosiddetti stacchi);
5 L'uso di strumenti alieni allo spirito Germanico (cosiddetti campanacci, flexatone, spazzole, ecc...) è strettamente vietato, e ugualmente lo sono tutte le sordine che trasformano il nobile suono dei legni e degli ottoni in un verso Ebreo-Massonico (il cosiddetto wa-wa, cappello, ecc...);

6 Sono inoltre proibiti gli assoli di batteria più lunghi di mezza battuta in un ritmo di quattro quarti (eccetto nelle marce di stile militare);

7 Il contrabbasso deve essere suonato solo con l'arco nelle composizioni di cosiddetto jazz;
8 il pizzicato degli archi è proibito, poiché danneggia gli strumenti e svilisce la musicalità Ariana; se il cosiddetto effetto pizzicato è assolutamente necessario per il carattere della composizione, saranno presi accorgimenti particolari perché la corda non tocchi la sordina, il che è conseguentemente vietato;
9 Ai musicisti è ugualmente vietato lanciarsi in improvvisazioni vocali (il cosiddetto scat);
10 A tutte le orchestrine e le orchestre da ballo è fatto avviso di evitare l'uso dei sassofoni di tutte le tonalità e sostituirle con il violoncello, la viola o comunque con un altro strumento popolare.

Visto che siamo in tema, e che i campanacci erano vietati, ho aggiunto a una canzone di Lucio Dalla, recentemente scomparso pure lui, un po' di campanacci e un po' di monologhi di Christopher Walken (per la precisione, 83% di campanacci in più e 27% di Christopher Walken), grazie al sito http://www.morecowbell.dj

Per inciso, questa è la canzone di Dalla che mi piace di più, e con l'aggiunta di campanacci e Walken non sta affatto male.

(Ringrazio il sempre ottimo bOINGbOING per la segnalazione).

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ho letto qui qualcosa ancora sul jazz e la musica classica su http://www.pietrometastasio.com/crisi_mito_mozart.htm del presidente della fondazione Metastasio che si occupa dell'argomento. Ci sono frasi sul jazz pronunciate in quegli anni