mercoledì 23 maggio 2007

Nomi e cognomi

La domanda sembra banale: quando si firma, si mette prima il nome o prima il cognome?



Risposta: prima il nome, poi il cognome. Spargete la voce, grazie.



Accademia della Crusca



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martedì 22 maggio 2007

[NSFW] - Voto di scambio





Un personaggio che ragiona male mi segnala il sito riportato qui sotto. In sintesi, una candidata al senato Belga, appartenente al NEE, offre un pompino (no, non il ristorante, bensì l'atto) a chiunque voti per il suo partito. Secondo alcune fonti, pare che a fronte della richiesta di 400.000 posti di lavoro (jobs) sia stata buttata là l'idea dei 400.000 pompini (blow-jobs), poi ridotti a 40.000. Ci si iscrive con un modulo sul sito web, e in caso venga accettata la richiesta si viene ricontattati per stabilire quando e dove verrà eseguito.



Vi risparmio la matematica: sono 80 al giorno per 500 giorni, con una media di sei minuti l'uno per otto ore al giorno.



Lascio ai solutori più che abili tutti i possibili confronti con il sistema politico di altre nazioni, tipo Camelot, Gondor, Atlantide e Utopia. Occhio perché se fate paragoni con quelli veri nella migliore delle ipotesi vi beccate una denuncia per vilipendio delle istituzioni.



Infine: no, non mi sono iscritto. E no, non ho iscritto neanche l'avatar su Second Life, opzione esplicitamente citata per gli uomini sposati o timidi. Nel modulo di iscrizione (a cui si accede con il tasto "Blow me") la possibilità Second Life viene estesa anche alle donne, sempre che il loro avatar sia sufficientemente attrezzato. :-)



Nota bene: ai proprietari del Pompino Restaurant ho già scritto io a fine 2005 (giuro, ho ancora la mail) e mi hanno risposto: "Yes, we are aware." [Sì, lo sappiamo.]



NEE: Index



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venerdì 18 maggio 2007

Dieci domande a Penelope Trunk: consigli per far carriera in questo secolo.

Segnalato dal blog di Guy Kawasaki, traduco l'intervista alla signora Trunk. Giornalista, è stata imprenditrice e manager, e le ha passate un po' tutte, dall'andare in borsa, fino alla bancarotta, ma soprattutto dà risposte non intuitive e, a mio parere, molto intelligenti. Attenzione: alcune risposte, tipo quella alla domanda n°3, sono ritagliate sulla società americana, ma pensandoci bene non è che in Italia siamo poi così distanti...



Per chi si fosse messo in contatto solo ora, le "dieci domande" di Guy Kawasaki non sono mai dieci, ma dodici o addirittura sedici: ma in generale è tutta roba buona.



1. Domanda: Quanti soldi servono per essere felici?   



Risposta: circa 40,000 Dollari (circa 30,000 EUR, N.d.T.). Non importa quanti figli hai o in che città vivi - non conta nulla, perché la felicità delle persone dipende in gran parte dal loro livello di ottimisimo e dalla qualità delle loro relazioni. Quindi se hai abbastanza soldi per mangiare e per coprirti, il tuo livello di ottimismo fa la parte del leone quando si tratta di stabilire quanto sei felice.



2. Domanda: è più importante essere competenti o gradevoli?



Risposta: La gente preferisce lavorare con uno incompetente e gradevole piuttosto che con uno competente e sgradevole. Molta gente leggendo queste cose annuisce: hanno in mente le persone sgradevoli.

Ma c'è di più: al lavoro, se sei sgradevole, la gente comincia a pensare che sei meno competente. Quindi smettila di pensare che puoi cavalcare l'onda del tuo QI geniale perché non è così. Hai bisogno in ugual modo di intelligenza emozionale. Questa situazione è così palese che vengono istituite classi per disadattati piene di bambini che leggevano già a tre anni. Le abilità sociali pesano quanto l'intelligenza quando si parla di successo nel lungo periodo, anche per i geni.



3. Domanda: Dovrei denunciare il mio capo se mi molesta sessualmente?



Risposta: nella maggior parte dei casi, distruggerai la tua carriera se fai una denuncia per molestia sessuale. Quindi, a meno che tu non sia in pericolo fisicamente, non dovresti denunciare la molestia. Le leggi che regolano la molestia sessuale non proteggono le donne che sporgono denuncia. La legge protegge le aziende dalle donne che sporgono denuncia. Chi lavora alla gestione del personale è lì apposta per proteggere l'azienda, non la donna che denuncia.



Quando denunci una molestia di solito perdi il lavoro per vendetta. La vendetta è illegale, ma praticamente impossibile da dimostrare in sede legale. E, quand'anche tu riuscissi a provarlo, andresti incontro ad un inferno emozionale, senza stipendio, e un ruolo che ti renderebbe impossibile trovare un altro lavoro. Tutto questo per un patteggiamento che non ti permetterebbe certo di andare in pensione.



Quanto descritto è semplicemente come funziona il sistema legale (americano, N.d.T.). Non sto dicendo che sono d'accordo. Ma sto dicendo che se ti preme la carriera, cerca di fare il possibile per non denunciare. La maggior parte delle donne non possono permettersi di sacrificare la loro carriera - e il potere che ne deriva - per buttarsi nell'impresa di smascherare un molestatore. Il sistema legale dovrebbe occuparsene e darsi da fare per correggere questo andazzo.



4. Domanda: Quando dovrei chiedere una promozione?



Risposta:
Forse mai. L'aumento medio si aggira sul quattro per cento. Questo potrebbe cambiare la tua vita in modo significativo? Oltre a questo, qualcuno ti promuove facendoti fare un gradino sulla sua scala, ma la sua scala non necessariamente è il tuo percorso migliore. Quindi concentrati su quello che vuoi veramente anziché gettarti nei sentieri che altri hanno creato per te.



Avere una promozione fa tanto secolo scorso. Al posto di far sì che le carote del secolo scorso siano considerate il massimo del riconoscimento sul lavoro, cerca di capire cosa sarebbe veramente significativo per te: corsi, aggiornamenti, orari flessibili, qualsiasi cosa possa significare più del quattro per cento in più dei soldi. Sono cose che possono veramente dare una svolta alla tua vita ed alla tua carriera.



5. Domanda: Per andare verso la dirigenza è meglio essere generici o essere degli specialisti?



Risposta: A Hollywood, il modo migliore per avere un ruolo nello star system è diventare uno specialista - il burlone, la ragazza tosta, l'eroe senza macchia e senza paura - fatti conoscere per essere il migliore in un certo ruolo, e usa questa peculiarità per emergere. Stessa cosa per quanto riguarda gli affari.



I lavori che non richiedono una specializzazione sono lavori di basso livello. Per andare verso l'alto devi essere in gamba nel fare qualcosa, e devi far sapere alla gente cosa non fai. Nessuno è in gamba a fare qualsiasi cosa. Anche se il tuo obiettivo non è quello di entrare nelle stanza della dirigenza, dovresti specializzarti in qualcosa. Se ti prendi una vacanza di cinque mesi per fare scalate in Tibet, se puoi essere rimpiazzato facilmente, lo sarai. Se hai un'abilità difficile da duplicare, il tuo posto resterà lì ad aspettare il tuo ritorno. (Attenzione: essere non rimpiazzabili può significare rovinarsi le ferie, e aumentare lo stress. In più, se quello che fai non è duplicabile, vuol dire che o non condividi abbastanza o non documenti a sufficienza ciò che fai. N.d.T.)



6. Domanda: Come mi devo comportare nei confronti dei buchi nel mio curriculum relativi a periodi in cui ho viaggiato o in cui non riuscivo a trovare un lavoro?



Risposta: Parla bene di questi periodi. Un buco è una cosa veramente negativa se hai passato il tuo tempo sul divano a guardare i cartoni animati. Ma se hai guardato i cartoni per prepararti alla tua futura occupazione nei palinsesti televisivi per i bambini, sembri chiaro e determinato. Stessa TV, stesso divano, due storie diverse.



La gente non vuole sentire la storia della tua vita. Questa è un'ottima notizia per chi ha dei trascorsi sul divano. In quasi tutti i casi, si impara qualcosa anche durante i periodi di non impiego. Racconta una storia convincente su cosa hai imparato e dove stai andando, e i tuoi buchi non prenderanno il centro della scena. Tralasciare i dettagli non è mentire: è raccontare buone storie.



7. Domanda: Acquisire un MBA [link del traduttore] o qualche altro titolo di studi avanzati è un uso corretto di tempo e soldi se non riesco a trovare lavoro?



Risposta: No. Se non riesci a trovare un lavoro, dovresti investire di più nel migliorare il tuo aspetto, o il tuo curriculum, o le tue scarse capacità sociali. Queste sono cose che impediscono alla gente di trovare lavoro. Al posto di correre di nuovo a scuola, cerca di capire il perché non trovi lavoro, e forse questo perché non è eliminabile con un ulteriore titolo di studi.



Laurearsi in generale rende le persone meno appetibili, non di più. Per esempio, gente con una laurea i scienze umanistiche hanno più speranze di sopravvivere al disastro del Titanic che non di ottenere un posto fisso come insegnanti [in Italia si rimane precari a vita, ma in sostanza siamo lì].



A meno che non sia il caso in cui frequenti una delle migliori scuole di business all'inizio della tua carriera, non dovresti fare una pausa per ottenere un titolo di studio. Vai alla scuola notturna, perché quello che otterresti con le nuove credenziali non coprirebbe la perdita di guadagni.



Giurisprudenza è una delle poche se non l'unica facoltà che ti rende più appetibile. Sfortunatamente ti rende appetibile per una professione in cui la gente che la pratica è infelice. Giurisprudenza premia il perfezionismo, che è un fattore di rischio per la depressione. Gli avvocati hanno poco o nessun controllo dei loro orari di lavoro, in quanto sono sempre reperibili alle chiamate dei clienti, e molti lavorano costantemente su problemi che un avvocato non può risolvere. Questi due fattori in un lavoro - mancanza di controllo sul carico di lavoro e non essere messi in condizione di raggiungere gli obiettivi prefissati -  sono le due principali cause di burnout sul lavoro.



8. Domanda: qual è la lunghezza ideale per un curriculum in un mondo in cui tutti i curricula sono elettronici e non vengono stampati su carta?



Risposta: Una pagina. Comunque. Il tuo curriculum è un documento di marketing, non un riassunto della tua vita, per cui ogni riga deve essere un obiettivo raggiunto. Più sono grossi(*) e meno serve citarne molti. Ad esemppio, se puoi scrivere "Ha evangelizzato il marchio Macintosh rendendolo uno dei più amati nel mondo" [cosa che l'intervistatore, Guy Kawasaki, ha effettivamente fatto], non hai bisogno di sparare nessun altro proiettile riguardo a vendite e marketing nel tuo curriculum.



Se hai perso completamente la prospettiva, e pensi di avere due pagine di risultati incredibili e non trascurabili, considera che chi assume usa dieci secondi per valutare un curriculum, e uno scanner cerca dieci parole chiave, che di sicuro stanno comode in una pagina sola.



Quindi a meno che tu non abbia un aggancio con chi assume, e sai che quindi guarderà entrambe le pagine, non sprecarti a mandarle entrambe. E se hai un buon aggancio con chi assume, probabilmente otterrai un colloquio anche se il tuo CV fa schifo.



9. Domanda: Come dovrei prepararmi per un colloquio?



Risposta: Un colloquio è un esame per passare il quale è possibile studiare. Pertanto memorizza le risposte alle cinquanta domande più comuni. La maggior parte di chi fa colloqui chiedono variazioni standard di domande standard, e le risposte giuste da dare esistono.



Che tu sia uno spogliarellista o un agente della CIA, la risposta alla domanda "Qual è la tua debolezza" è una storia su come la tua debolezza ha interferito con il tuo lavoro - in una situazione specifica - e come te la sei cavata. Anche la maggior parte delle altre risposte dovrebbero essere delle storie. Ciò significa che le devi preparare prima di andare al colloquio. Le storie riguardo alla tua vita ti rendono memorabile. Elencare la tua vita no. Se vuoi essere assunto devi essere memorabile.



Un altro modo di prepararsi è andare in palestra appena prima del colloquio. Non importa se non ci vai mai - anche se dovresti, perché chi fa esercizio in modo regolare tende a fare più carriera. Devi andarci esattamente prima del colloquio perche la gente ti giudica dalle apparenze, e se sollevi pesi con dorsali e addominali starai più eretto durante il colloquio. Questo ti farà sembrare più sicuro di te, che è mezza battaglia vinta quando si tratta di essere giudicati dall'aspetto.



10. Domanda: Qual è la strategia corretta per cercare il primo lavoro dopo l'università?



Risposta: Non dare troppa importanza al primo lavoro. Ne avrai degli altri. La maggioranza cambia otto lavori prima di raggiungere i trenta, e va bene così. E' quasi impossibile sapere quale sarà la carriera giusta per te finché non le provi. Quindi datti la possibilità di provarne tante. E non fissarti con la ricerca della grande anima. Per arrivare ad un grande lavoro, non importa conoscere il senso della vita, basta conoscere quello del lavorare sodo.



11. Domanda: Solo gli sfigati vivono in famiglia dopo l'università? [L'italia sarebbe un paese di sfigati, N.d.T.]



Risposta: Ad un certo stadio sarebbe una pazzia non vivere in famiglia, come del resto fanno più del 50% dei laureati. Tornare a casa dei tuoi è una mossa furba verso la ricerca di una carriera giusta per te.



I primi lavori di solito non coprono i costi di affitto, le rate del college, e l'assicurazione sanitaria - e tutti questi aumentano più dello stipendio. Se non ti devi preoccupare di pagare l'affitto, avrai una maggiore flessibilità per aspettare il lavoro giusto e per accettare un lavoro per cui ti senti veramente adatto e che però paga poco. Il numero crescente di internati prestigiosi ma non pagati riflette perfettamente il trend di tornare a vivere in famiglia.



12. Domanda: Cosa dovrei fare se lavoro per uno stronzo/a?



Risposta: Andartene. So che esistono i classici esempi di Bob Sutton di stronzi che vengono riveriti come Steve Jobs, ma mi stupisco di come la gente voglia lavorare con lui. Non riescono a trovare un altro visionario per cui lavorare che non sia così stronzo?



Restare in questo tipo di lavoro ti fa sembrare cattivo. La gente si meraviglia di come tu sia finita lì. E, francamente, dovresti meravigliarti anche tu. E' come essere una moglie abusata. Le mogli che restano difendono sempre la loro relazione dicendo quanto sia importante e quanto bene ne traggano, ma per chiunque altro è ovvio che se ne dovrebbero andare. Il problema è la perdita di una prospettiva personale.



[Per quello che ho imparato frequentando il mondo della musica, almeno in Italia, ho notato una pericolosa tendenza a fare esattamente l'opposto: più uno è stronzo, più viene considerato bravo dagli incompetenti, e questo ha come pericoloso effetto collaterale che la gente fa a spallate per vederlo, gli artisti si scannano per lavorare con lui, ecc., accrescendone la fama immeritata con altra aria fritta. E' ora di piantarla: non esiste "bravo e stronzo", e neanche "bravo ma stronzo": esiste solo "bravo o stronzo". Per parlare di questo ci vediamo in un post in futuro. N.d.T.]



(*) "...e più io godo come una maiala!" (Principessa Leiladà in Star Whores, Gem Boy)



How to Change the World: Ten Questions With Penelope Trunk: Career Guidance for This Century



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giovedì 10 maggio 2007

Rifiutatevi di non capire.

BOFH, ovvero: Bastard Operator From Hell, la storia fittizia ma verosimile delle giornate di un amministratore di sistema veramente bastardo (esempio: quando chiedi più spazio su disco ti cancella i file esistenti così hai *effettivamente* più spazio...).

E' concepito per un audience di addetti ai lavori, ma è godibile da chiunque sia sufficientemente alfabetizzato da un punto di vista informatico da capire le battute.

Uno delle battute ricorrenti in cui vengono scherniti i comportamenti degli utenti (utonti) è il *Dummy Mode* (modalità "stupido") in cui cade la persona media appena sente un termine che non conosce (anziché chiedere spiegazioni).

Non ridete. Voi fate lo stesso quando andate dal medico, con la differenza che dall'informatico rischiate il disco fisso, dal medico rischiate la pelle. Chiedete, rifiutatevi di non capire. Spesso, poi, chiedere spiegazioni al vostro interlocutore può servire a chiarirgli le idee (e a dire meno cazzate).

(Attenzione: questo non vuole essere un post contro i medici, argomento che merita un post separato e ben circostanziato).

Io ve l'ho detto, poi fate quel che vi pare: la vita è la vostra.

sabato 5 maggio 2007

Il pretesto per aprire un blog

Ieri sera un incontro con Maria Rita Parsi ci ha fatto una pessima impressione. Io e l'altro autore di questo blog ci siamo trovati d'accordo sul fatto che la presentatrice ha incentrato la serata su osservazioni demagogiche e prive di sostanza.

Ovvero, parlare dell'eccessiva spesa degli armamenti da parte dei governi di tutto il mondo è sacrosanto, ma in una serata il cui titolo è "La crisi della famiglia e la sua evoluzione" mi sembra appena appena fuori tema.

In più, la supposta signora Parsi ha espresso concetti pericolosissimi. Il pericolo deriva dalla fuorviante ipocrisia che abbiamo riscontrato nelle seguenti affermazioni (parafrasi dell'autore):

MRP - E' necessario controllare l'attività su Internet dei figli (inteso con chi chattano, cosa scrivono sul blog, ecc...)

Commento: ammesso e non concesso che la signora Parsi lo sappia fare, controllare l'attività su internet dei ragazzi è inutile e stupido. Ovvero, se si tratta di impostare un filtro in modo che i propri bimbi non si ritrovino davati ad immagini di pornografia o violenza, ok, ma se si tratta di vietare al proprio figlio adolescente di guardarsi un paio di tette, beh, state sicuri che se non lo fa a casa lo farà in biblioteca o a casa di un amico.
Come tutti i tipi di censura anche questo è destinato a fallire, per cui l'unico modo per tutelarsi è crescere i propri figli con idee sane per la testa in modo che siano loro i primi a non voler vedere immagini rivoltanti.

MRP - I governanti dovrebbero prima andare in analisi per valutarne l'idoneità

Commento: sì, signora, peccato che detto da una psicanalista suoni un po' di parte. Sarei pronto a scommettere che i dentisti, i tecnici del suono, i parrucchieri e i tassisti la pensano proprio come lei. Ciascuno riguardo al proprio mestiere, però.

Poi ne ha detta un'altra sul chiedersi i "perché" durante una relazione che è stata talmente buttata là e che mi trova così in disaccordo che sarà oggetto di un post separato.
Almeno la nostra ha detto qualcosa che non fosse da buttare? Sì: "chi ha avuto dei buoni maestri tende a rimanere un buon allievo per tutta la vita". Ok, sono d'accordo.